XLIX
26/2/2016

Faccio sempre più fatica a scrivere queste bottiglie. Mi rendo conto che il mio tono diventa sempre più retoricamente recriminante, brontolone e sostanzialmente inutile, sia a me che a chi legge….

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Faccio sempre più fatica a scrivere queste bottiglie. Mi rendo conto che il mio tono diventa sempre più retoricamente recriminante, brontolone e sostanzialmente inutile, sia a me che a chi legge. Troverò senz’altro un’altra chiave di scrittura, in futuro, e altri soggetti su cui fermare l’attenzione, ma in questo momento non posso fare a meno di riflettere un poco sull’incredibile pateracchio in cui si va trasformando la tardiva e doverosa legge sulle unioni civili. Il Centrodestra gongola per le modifiche strappate dall’avvocato Alfano al Presidente del Consiglio, il quale a sua volta gongola perché poi la famosa legge, pur perdendo pezzi, dovrebbe passare, alla faccia dei 5Stelle che però a loro volta gongolano. In primo luogo per aver dato buca agli odiati Dem, costringendoli ad accettare il diktat di Angelino e il soccorso di Verdini, e in secondo luogo per essersi poi dichiarati disponibili a votare la Cirinnà così com’era in parlamento, ma solo dopo aver messo le premesse perché Renzi non si fidasse più di loro e finisse per stralciare la legge secondo i desideri dell’NCD, pur di marcare il punto. Machiavelli in questo consesso di gongolanti farebbe la figura del ragazzo del bar, costretto a portare caffè e cornetti ai convenuti. Che cosa ha ottenuto l’astutissimo Alfano? Intanto che nessuno sottragga all’NCD&Verdini Associati il ruolo di stampella unica e irrinunciabile per l’Esecutivo. E questo è un risultato innegabile e comprensibile. Così come è comprensibile che, per tenersi buona la Destra in vista di un più che probabile ribaltone, l’Angelino, che un mostro di intelligenza non mi pare, ma un cinico furbastro sì, finisca per proporsi come iniezione di numeri a un Centrodestra anemico e a rischio di finire obtorto collo nelle mani dell’affatto onorevole Salvini. Il quale sta alacremente lavorando per trasformare la Lega da partito ruspante ma federalista a partito nazionale ma neofascista, da unire a CasaPound e agli altri xenofobi comunitari in vista di una erigenda Grande Muraglia in versione europea, da saldare ai pezzi già costruiti dagli inaffidabili partner che l’UE ha accolto a braccia e portafoglio aperti. I poveri orfani dell’URSS non sono stati accolti per buon cuore, ma per impedire che finissero per tornare tra le braccia del piccolo zar Putin, e perché alla finanza e all’imprenditoria europee faceva e fa tuttora molto comodo avere in casa un grosso serbatoio di manodopera a basso costo, in lande accomodanti, dotate di regimi fiscali molto più favorevoli e sindacati più accondiscendenti di quanto non siano nei  nostri ricchi paesi. Particolare che costringe i lavoratori italiani, e non solo loro, a umilianti trattative al ribasso, sia sul piano economico che su quello dei diritti, pur di non perdere il posto di lavoro. La povera Cirinnà, intesa come legge, andrà in porto con sfregi vergognosi e sciocchezze lessicali come quella che riguarda la fedeltà o meno tra conviventi. Vi si opporranno, o la voteranno, personaggi che la fedeltà non sanno neppure che cosa sia e ai quali ben poco interessa di bimbi da adottare o lasciare nei labirinti delle cause legali tra coppie “normali” in putrefazione; oppure che di figli ne hanno tre, ma da padri o madri diverse. Gli unici che dovranno addirittura ringraziare perché l’Italia avrà almeno preso atto che si tratta dei diritti di esseri umani, sono i beneficiari di questa legge, tanto dovuta quanto vergognosamente ipocrita e tardiva. Purtroppo, non sono abbastanza cattivi e numerosi da andare a prendere per il collo chi ancora cerca di ritardarne l’iter, svuotarla di significato e impoverirla ulteriormente. Sarà l’ennesima elemosina invece del dovuto risarcimento. I politici che fanno onestamente il loro dovere si stanno vergognando e hanno tutta la mia comprensione, che però non serve a nulla.