Parco Lambro

Lungo il vecchio fiume
dell’infanzia vado
piano cercandomi
nel verde che scorre
comprensivi e ombrosi
mi accompagnano
tronchi svettanti
dagli infiniti anelli

coetanei alcuni
li immagino allora
esili fusti flessuosi
guardarmi nuotare
nella corrente pulita
come pulita allora
era la mia storia
priva di errori

cento chilometri a monte
la sua sorgente
ottant’anni la mia
e ci ritroviamo qui
tutti e due segnati
dagli uomini
in questo mondo
a sua volta segnato

corre tra gli alberi
la scura corrente
graziata dall’ombra
dalle anitre vocianti
si fa perdonare
l’odore dell’uomo
che non sa più vivere
senza appestare

ci sopravvivrete
voi alberi tu fiume
mi chiedo andando
nell’ombra amica
come una laica preghiera
ai tronchi rugosi
accompagna i miei passi
il volo di un merlo la corsa di un cane

29 agosto 2022