Un contadino

Avanza eretto
con passo lento
l’erba al ginocchio
la falce in spalla
le braccia e il volto
cotti dal sole

capelli grigi
ispidi e corti
gli occhi mi fissano
da sotto due siepi
fitte e arruffate
come di rovo

una fierezza
di origine antica
sembra portarlo
verso il destino
come venisse
da un libro di storia

scintilla al sole
la lama curva
e il lungo manico
come di lancia
sta bilanciato
tra braccio e spalla

va per la vita
armato di falce
ha come cotta
una maglia bianca
il viso inciso
dalla lunga fatica

da tutta una vita
lottata nei campi
in una battaglia
da vincere o perdere
giorno per giorno
anno su anno

si va allontanando
la schiena dritta
appeso alla cinta
il corno e la cote
la lama oscilla
splendente nel sole

l’erba si piega
sotto il suo piede
poi si raddrizza
e oscilla pian piano
oggi la falce
lavora lontano

con incedere lento
si allontana la storia
il passo ne sfoglia
le pagine piano
per chi le sa leggere
e la sa rispettare.

30 marzo 2021
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(ispirata da una fotografia dell’amico fotografo George Tatge, che ringrazio)