Indipendenza
Rallenta e accosta l’autobus,
si aprono le portiere
scende correndo un Samsung
seguito da due Oppo
mi supera un IPhone,
riesco infine a salire,
vidimo la mia tessera
all’obliteratrice.
Come sempre mi chiedo
in quanti abbiano il fegato
di affrontare il disagio
di chiamarla così, poi
mi incastro in un sedile
per vecchi e partorienti,
un vecchio Nokia rantola
seduto qui al mio fianco,
un Motorola e un’unghia
rossa lunga una spanna
si affrontano picchiettando
a un’andatura folle.
La plastica a colori
che ormai ci avvolge tutti
fruscia a ogni fermata,
squittisce a ogni partenza,
incrocio due occhi spersi
in mezzo a borse e braccia,
mi vedono e poi scappano
tuffandosi in un Huawei.
Uno Xiaomi mi chiede
“scusa, sai dove siamo?”
“In Corso Indipendenza”.
Ringrazia e salta giù.
16 marzo 2025