Le mie parole

Scrivo soltanto le cose che penso,
scrivo perché altro non saprei fare,
scrivo perché altro non posso più fare
ma credo davvero in uno stare al mondo
senza avanzare a gomitate nei denti
per farsi largo tra chi ci sta accanto.

Magari non scrivo parole allegre,
perché la realtà lo è raramente
e rallegrare e far ballare la gente
c’è chi lo sa fare molto meglio di me,
ho sempre cercato lo spazio per dire
ciò che di raro ho sentito cantare.

C’erano un tempo Marini, Busacca,
i Cantacronache, Straniero, Daffini,
a cantare la vita, il lavoro, il dolore,
come se farlo fosse il loro dovere,
la mia intenzione era far come loro
in questo tempo che non sa ascoltare.

Realizzare è il più delle volte
parente zoppo dell’’intenzione,
ed è per questo che spargo i miei scritti
così che altri li possano usare
allontanandomi da palco e sipario
perché su un palco io non ci so stare,

allontanandomi da palco e sipario
perché su un palco io non ci so stare.

14/15 marzo 2025