01 – La parabola


La parabola

Eccoci qui, si va chiudendo la parabola
della caverna, del sasso, della clava.
La prima, trasformata in grattacieli
e poi ridotta a un oceano di macerie.

La seconda e la terza trasformate,
attraverso aggiornamenti, in un bottone
che, pigiato, rende capaci di una strage
senza che si alzi il sedere dal divano,

così che all’occhio di chi assiste da lontano
rimanga il dubbio di aver visto un film,
mentre chi sul bottone ha messo il dito
possa narrarsi che il Cattivo era quell’Altro,

che altrimenti l’avrebbe fatto l’Altro,
se lui, il Buono, non fosse stato più veloce,
senza sprecare il tempo in perché e dubbi,
senza porsi domande fuorvianti.

Perché le parabole, storiche o di tiro,
hanno un culmine, poi tornano a calare
verso una conclusione, un obbiettivo,
e quella umana non può fare eccezione.

Ed eccoci, qui, dopo l’ultimo bottone,
prossimi a ritornare ad abitare
in caverne tra macerie, pietre in pugno,
a fracassarci il cranio con la clava,

a divorare chi è più piccolo di noi,
mentre, chiusi in un sigaro d’acciaio
gli illusi scappano diretti verso Marte,
senza capire che là ci è già scappato Dio.

4 marzo 2025