Lungomare

Esplode l’acqua
contro i falsi
levigati scogli
fuori dal porto

rosso e verde
la via scura
entra spezzata
a centrare le chiglie

sulla bitta stride
la cima ora tesa
ora lasca a poppa
lucciole volano stanche

passi di zoccoli
sopra crosta di sale
che copre la banchina
tra casse reti secchi

stivali di gomma alti
rivoltati al ginocchio
le bestemmie vecchie
del mare che lavora

mentre sopra la scala
oltre il passeggio
luci di ristoranti
voci alte e risate

assicurato l’ormeggio
con il segno del sale
resistente alla doccia
sul bracciale del Rolex

per il mare da diporto
vermentino e scamponi
dalla Gouloise
la cenere nel piatto

fresco e sottile
un refolo di vento
suggerisce strambate
alla conversazione.

16 maggio 2022 ( da uno scritto del 1981)