È Natale

È Natale e mi sto domandando
perché mai lo si stia festeggiando,
che cosa accadde che mi renda felice
nessuno lo sa, ma la Scrittura lo dice.
Pare che un tempo, in terra di Giuda,
sia nato un bimbo color terra cruda,
con mezzo mondo che lo stava aspettando
e l’altro mezzo che lo stava cercando.

Quello che è certo è che il bimbo è innocente,
ma che, a causa sua, a un sacco di gente,
che a dire poco è altrettanto innocente,
sparisce la prole, anch’essa innocente.
C’è un falegname, ma nessuno gli crede,
che dice trattarsi del suo unico erede,
e a chi gli chiede se è proprio sicuro,
-Lo sa la madonna!- risponde un po’ scuro.

Com’è finita a quel bimbo sappiamo,
ed è per questo che a me sembra strano
che lo si creda un gran giorno di festa,
vista la sorte che gli ornava la testa.
Sappiamo tutti ciò che non si sapeva
e cioè che era iella e non notte nera,
e che nel cielo non c’era una stella
a fare da lume sopra una stalla.

Il padre suo, non Giuseppe ma il vero,
aveva un grande disegno, un po’ oscuro,
che prevedeva sul pannolone
del bimbo una scritta “fare attenzione:
scade il prodotto tra trentatre anni,
per lui da scaduto ho altri programmi”.
Ecco perché non capisco la festa
per una giornata che è solo sinistra.

24 dicembre 2021