04 – aspettando il processo

Con le dita intrecciate
mani sotto la testa
occhi fissi al soffitto
aspettando il mattino.

Son due anni che aspetto
il giorno del processo
che preparo parole
che non ricordo più.

Parole messe in fila
sette per ogni sera
sette per settecento
sono un discorso ormai.

Mi rendo conto in un momento
che quel discorso non serve più a niente
che quel giudizio l’avete già in mente
non ha più senso spiegare un perché.

Il vostro è un codice che serve a decidere
senza doversi spiegare perché
condanno a otto anni invece che a un mese
a pagina venti sta scritto il perché.

E mi accorgo ad un tratto
che non m’importa niente
di quello che domani
inventerete per me.

Preparerò le ore
da riempire di rabbia
più dura è la condanna
più vi condannerà.